Contatto Editoriale:
Paolo Lista,
Lista Studio srl®
Borgo Belvigo 33, 36016 Thiene Vi ITALY
tel/fax 0445,372479 o info@lista.it
I progettisti delle linee di automazione industriale
hanno di fronte sfide sempre nuove allorquando muovono
dall'idea originaria alla realizzazione concreta di un nuovo
prodotto. Come potrà un ingegnere essere rassicurato sull'avere
effettivamente trovato il miglior design per il prodotto commissionatogli
con quei rigorosi vincoli operativi iniziali?
Clayton Abel, responsabile sviluppo prodotti alla Anthony-Ross
Company, una azienda americana con sede nell'Oregon che produce
macchine per la lavorazione della carta, ha recentemente trovato
un valido partner in questa sfida.
Quando Abel fu incaricato della progettazione di una parte
complessa di macchinario, egli aveva ben chiaro che il modo migliore
per assicurare la bontà del progetto era di testare il maggior numero
di soluzioni fin dalle primissime fasi.
Sfortunatamente è ben noto a tutti gli ingegneri
che prove ripetute di funzionamento e carico in queste prime
fasi richiedono o la costruzione di costosissimi prototipi
o dispendiose perdite di tempo nel tentativo di
risolvere una serie infinita di equazioni geometriche.
Abel però sospettava di poter superare entrambi questi problemi
ricorrendo al Working Model, un software di analisi cinematica e dinamica
sviluppato dalla Knowledge Revolution di San Mateo, California, USA.
Abel aveva infatti visto una pubblicità del Working Model
e aveva richiesto informazioni ad uno dei distributori elencati.
A dire il vero Abel stava già utilizzando un codice di analisi del moto
e pertanto era conscio dei risultati che si sarebbero potuti ottenere.
Tuttavia, quando ebbe modo di vedere il Working Model la sua sicurezza si
tramutò in stupore, dal momento che questa piattaforma consentiva con spontaneità
e rapidità la soluzione di problemi veramente complessi, ben al di là di
quanto lui stesso ipotizzava fosse il limite del software da lui precedentemente
posseduto.
"Il programma che avevo utilizzato fino a quel momento mi sembrava buono,
ma il Working Model offriva pił prestazioni con una facilità di utilizzo
sorprendente e ad un decimo del costo," concluse Abel procedendo con l'ordine
del nuovo pacchetto per la Anthony-Ross. Da più di dieci anni
la Anthony-Ross costruiva dispositivi automatici per la pulizia
dei canali di scolo delle fornaci di ricupero nell'industria della carta e della
cellulosa in genere. Queste fornaci costituiscono i centri di riciclaggio
chimico per i mulini della pasta di cellulosa.
I frammenti di legno vengono ridotti in polpa tramite l'uso di
grandi quantità di costosi additivi chimici. La polpa così prodotta
procede in una direzione per essere lavorata e trasformata in carta, mentre
gli additivi chimici ed i residui organici sono inviati ad una
fornace di ricupero per essere riciclati. Questi dispositivi
raggiungono efficienze anche del 99% e pertanto il loro
impatto ambientale è modesto.
LO SMELT SPOUT CLEANER.
Il calore della fornace riduce gli additivi chimici che
precipitano nelle zone pił basse del dispositivo sotto forma di
un liquido nerastro chiamato smelt. Recentemente, la Anthony-Ross
ha deciso di espandere la sua linea di dispositivi per l'automazione
con un un dispositivo per la pulizia dei depositi di questo liquido dalle
aperture della fornace, battezzato Smelt Spout Cleaner. Infatti, se lo smelt
non viene regolarmente rimosso per tutto il percorso di scarico della fornace,
tende inevitabilmente a raggrumare e solidificare bloccando i canali di scolo.
Di conseguenza il livello dello smelt all'interno della fornace, non più
smaltito, cresce oltre i limiti di buon funzionamento: non solo l'efficienza
del dispositivo di riciclaggio si abbassa notevolmente, ma aumentano in
modo preoccupante anche le emissioni inquinanti.
Prima dell'introduzione dello Smelt Spout Cleaner, l'unico modo
per mantenere efficiente il sistema consisteva nella pulizia manuale
con lunghe pertiche delle aperture di scarico della fornace.
Si trattava di una operazione che richiedeva notevoli doti
fisiche per gli addetti, esposti per giunta al rischio di fumi
o peggio ad essere investiti da getti di liquido bollente.
Abel aveva di fronte varie specifiche per
la creazione del nuovo Smelt Spout Cleaner. Il dispositivo
doveva poter essere spostato rapidamente ben lontano
dalla fornace in modo da non essere esposto ai fumi corrosivi
e da poter essere riparato o riutilizzato senza disturbare
il lavoro intorno alla fornace. Doveva inoltre essere in grado
di rilevare ogni disallineamento con il canale di scolo
e rispondere alle deformazioni termiche, per poter pulire le scorie
attraverso un percorso tortuoso e dalla geometria continuamente
variabile. Infine, dal momento che non esisteva un unico modello
di fornace, bisognava tener conto di varie taglie di canali di scolo
per non disporre di una soluzione valida solo per certi specifici
modelli di fornaci.
Abel voleva pertanto progettare un dispositivo universale
che non dovesse essere modificato per ogni diversa fornace.
La soluzione proposta consisteva in una lunga
pertica orizzontale con un dispositivo di trascinamento
a camme. La pertica flessibile si sarebbe mossa avanti ed indietro
nel canale di scolo staccando grumi e depositi di smelt.
Delle palette, disposte lungo la pertica, si sarebbero a questo punto
aperte, raccogliendo grumi e depositi per la loro rimozione dal canale.
DXF IMPORT.
Abel procedette a disegnare queste parti in AutoCAD, le divise
in varie sezioni e le esportò via DXF nel Working Model.
Assegnò poi a queste parti proprietà di massa, densità e coefficienti
di attrito tenendo conto dei diversi materiali impiegati e della loro
interazione reciproca. Prima di iniziare la fase di test Abel
inserì i vincoli tra tutti gli elementi. "Il Working Model
fornisce con un solo click del mouse tutti gli attuatori, motori, molle,
smorzatori e cerniere per costruire un modello che si comporti
come nella realtà," ha affermato.
"Con la soluzione software utilizzata in precedenza, dovevo ogni volta
scrivere io stesso le equazioni di ciascun vincolo con un dispendio di tempo
notevole. Con il Working Model è sufficiente cliccare
sulla icona corrispondente al vincolo desiderato
e sistemarlo sulla parte da vincolare, trascinandolo semplicemente con il mouse."
Vincolate tutte le parti, Abel impose i carichi sulle
varie sezioni dello Smelt Spout Cleaner. "Il mio obbiettivo
era quello di ridurre il più possibile lo stress sulle varie
parti del dispositivo." ha precisato. "Uno stress troppo elevato
avrebbe causato usura precoce tra gli elementi."
Uno degli aspetti pił innovativi dello Smelt Spout Cleaner
consisteva nel sistema di moto della pertica realizzato tramite
camme su pista. La pista in questione aveva la forma tipica di quelle
in uso nelle montagne russe, per intenderci.
Ma doveva essere disegnata con precisione
per consentire liberamente il moto della pertica senza essere
occlusa dallo smelt rimosso. Non solo quindi doveva
sostenere il peso di tutto il dispositivo, ma consentire anche il moto
completo delle camme mentre tutto il sistema andava avanti e indietro e
su e giù.
"Sarebbe stato improbo calcolare manualmente i carichi
su questa pista," ha confessato Abel, "ma il Working Model
lo risolse automaticamente. Mi ha consentito di esaminare
otto o dieci diverse sagome per la pista in un solo giorno
e di pervenire rapidamente al profilo ideale. Senza il Working
Model ci avrei messo una settimana o più
per calcolare così tante geometrie." Un altro carico
preso in considerazione da Abel è stato la forza esercitata
dai grumi solidificati dello smelt sulla pertica e sulle sue palette.
"Ho modellato anche i grumi di smelt, li ho
aggiunti nello scenario e ho analizzato come influenzavano
la simulazione dei movimenti," ha continuato Abel. "
Questo test ha dato subito precise indicazioni sulla sezione delle camme da usarsi."
Abel ha usato gli attuatori preconfigurati nel Working Model
per modellare i cilindri ad aria. "Ho disposto gli attuatori
alla base della pertica e lanciato una simulazione," ha detto Abel, "
ed ero subito in grado di misurare le forze richieste per invertire
il moto della pertica mentre questa penetrava nello smelt e raschiava i grumi.
Questo mi ha consentito di dimensionare i pistoni
per il lavoro loro affidato."
VELOCITÀ E ACCURATEZZA.
Tutte queste prove sono state svolte rapidamente
e senza costruire alcun prototipo fisico tramite il
Working Model. "
È stato facile determinare il carico su tutti i componenti," ha ribadito
Abel. "il Working Model è unico nel consentirmi il calcolo
dei carichi dinamici su parti in moto in percorsi così tortuosi."
Durante la simulazione, Abel poteva infatti visualizzare
su grafici istantanei l'andamento delle forze e allo stesso tempo
compilare delle tabelle tradizionali, sempre in via automatica,
per esaminare con calma i risultati prodotti.
Individuate le sollecitazioni massime, Abel ha potuto inserire questi
valori in un programma di analisi agli elementi finiti per rifinire
il progetto, ottimizzando dimensioni e masse in gioco.
"Il Working Model ha consentito alla Anthony-Ross
di evitare un considerevole dispendio di tempo nella fase
di sviluppo del progetto," ha concluso Abel. "In aggiunta,
ci ha rassicurati sul fatto che quanto saremo andati a presentare
sul mercato sarebbe stato quanto di meglio potevamo ideare.
Se avessi dovuto fare manualmente le analisi svolte dal
Working Model, non avrei potuto prendere in considerazione
così tante e diverse configurazioni e forse non avrei
individuato la migliore combinazione delle varie geometrie.
Non posso non ribadire come il Working Model sia tanto
facile da usarsi quanto utile e produttivo."
Abel è ora incaricato di sviluppare un nuovo
prodotto per la Anthony-Ross. "Si tratta di un
portello per il controllo automatico del flusso
d'aria nella fornace," ha rivelato Abel.
"Il prodotto avrà parecchi giunti, fulcri,
molle di tensionamento e cilindri ad aria, insomma
sarà scontato svilupparlo con il Working Model.
Per giunta, le ultime versioni del Working Model, sia bidimensionale
che tridimensionale, possono essere integrate in AutoCAD e Mechanical Desktop;
pertanto non occorre nemmeno pił esportare le geometrie.
Possiamo continuare a lavorare nello stesso ambiente CAD
anche per creare le simulazioni! "